violoncello
durata: 10:00
Prima esecuzione assoluta: XXV FESTIVAL SPAZIOMUSICA Cagliari, novembre 2006
Mathis Mayr, violoncello
Il brano cerca di rappresentare un frammento di una dialettica onirica, stravolta, instaurantesi tra un archetipico ‘mondo altro’ e una tensione inane a costruire, una tendenza frustrata a comprendere. Ne deriva un percorso continuamente distolto da sé, continuamente da sé decostruito attraverso l’introduzione di gesti, di risonanze continuamente alterate da ‘interventi esterni’, che disegnano una estraneità totale, radicale. La ricerca di un exitus tensivo conduce ad esplorare le articolazioni più distanti ed espressivamente antitetiche. Ma tale exitus è anch’esso irrimediabilmente contraddetto, solo presagito, mancato. Proiettato nella dialettica dell’esistente, costruisce uno spazio vuoto, in dissolvimento, articolato da microfratture del ricordo, da reminiscenze del passato, che ripercorrono le note della risonanza.
cello
duration: 10:00
World premiere: XXV FESTIVAL SPAZIOMUSICA Cagliari, novembre 2006
Mathis Mayr, cello
The piece tries to represent a fragment of a dreamlike and distorted dialectic, between an archetypal ‘other world’ and an inane tension to construct, a frustrated trend to understand. It follows a path continually distracted by itself, constantly deconstructed by gestures and resonances continually altered by ‘external interventions’, leading to a total and radical estrangement. The search for an exitus leads to explore the more distant and expressively antithetical worlds. But this is an also hopelessly contradicted exitus, just foreshadowed and failed. Projected in the dialectics of existence, it constructs an empty and decaying space, articulated by microfractures of remembrance, by reminiscences of the past, which mark the notes of resonance.